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Ho aperto questo piccolo spazio per me, per raccogliere recensioni ed articoli scritti in questi anni come blogger (per Diario di Pensieri Persi) e redattrice (per Speechless Magazine e urban-fantasy.it), ma soprattutto come la lettrice maniaco-compulsivo-ossessiva che sono da sempre (eccomi su aNobii). Ma se tu, che ci sei capitato per caso, trovassi qualcosa di utile o interessante e magari desiderassi fermarti un poco per confrontarci e scambiare qualche chiacchiera sui libri, non potrò che esserne felice.

domenica 28 aprile 2013

"Martirio" di Mishima Yukio


pubblicato su Diario di Pensieri Persi il 24 maggio 2013 

Junkyo è un racconto di morte, di incomprensione, di negazione dei sentimenti. Ma è anche un racconto singolarmente sensuale, di un erotismo sotterraneo e disturbante che, muto, accompagna ogni singola pagina, e si manifesta in due episodi, bruschi e vibranti: un bacio ruvido nella luce spettrale di una notte di luna e un morso che richiede riconoscimento, senza ottenerlo, e colora di rosso la scena, sino a quel momento bicromatica e scura. 

Impressiona l’equilibrio con cui il giovanissimo Mishima, allora solo ventiquattrenne, costruisce questo breve racconto (del 1948), schizzando con eleganza, poesia e quasi con ferocia ritratti ed eventi e inserendovi in nuce tutti gli elementi che caratterizzeranno poi la sua produzione letteraria e che, probabilmente, rappresentano i suoi turbamenti, manie, ideali più profondi: l’omosessualità, il fascino della nudità maschile, il valore ambiguo della bellezza, il complesso e tormentato rapporto tra Eros e Thanatos.

"Poesie" di Yotaro Issa

Prima lucciola, 
perché te ne vai? 
Io sono Issa.

Con questo ultimo haiku si chiude la selezione proposta dall’editore Acquaviva dei lavori di Issa. Quasi a dire che dopo tutto quello che ha scoperto su di lui, pagina dopo pagina, sul suo amore, il suo rispetto e la sua costante meraviglia per la vita e per la natura, il lettore può ora pienamente comprendere il perché la lucciola non abbia alcun motivo di allontanarsi dal poeta. Lui è Issa! 

Da queste pagine – proposte in un’edizione essenziale (una presentazione di poche righe e un haiku per pagina, senza testo originale a fronte o possibili letture) e di un'eleganza sobria squisitamente orientale – emergono con straordinaria limpidezza sia la luminosa visione della vita dell’haijin sia i suoi profondi dolore e sconforto. Anche se quello di Issa non è mai uno sguardo disincantato, disinnamorato o, peggio, arreso. Bastano due haiku, così simili eppure specularmente antitetici, a mostrare il cuore di un uomo in balia del cammino che la vita gli ha tracciato, cui a volte sa rispondere col sorriso, altre con umbratile ma quasi fanciullesco risentimento:

"La paura in Giappone" di Marta Berzieri

Piacevolissimo saggio che classifica e racconta, con ricchezza di esempi, rimandi letterari e artistici, cenni storici e un buon compendio iconografico, il mondo soprannaturale “mostruoso” e demonologico della cultura giapponese, che ha origine dal folklore popolare e dalle tradizioni dello Shintoismo e del Buddhismo. 

Dopo una breve ma interessante introduzione, l’autrice descrive le varie e numerose creature, che suddivide in yōkai – 妖怪, bakemono – 化け物, oni – 鬼, yūrei – 幽霊, in una trattazione leggermente accademica (l’opera è infatti nata come tesi di laurea) e poco speculativa, ma gradevole, scorrevole e pulviscolare. Esaustiva per il curioso e ricca di spunti e suggerimenti di lettura e ricerca per il yamatofilo – neofita e non –, frutto di un lodevole, impegnato ed esteso lavoro di documentazione.

sabato 27 aprile 2013

"Demoni e mostri del Giappone" a cura di Royall Tyler

Il volume propone una selezione di 77 testi tratti dalle due principali raccolte di setsuwa – il Konjaku Monogatarishū (1120 - periodo Heian) e l’Uji Shūi Monogatari (periodo Kamakura) –, ma anche dal Kokonchomonjū (dell’aristocratico Tachibana no Narisue, 1254), dall’Hosshinshū (a carattere religioso, 1208 – 1216), dall’Heike monogatari (capolavoro assoluto del genere gunki monogatari, redatto nel XIII secolo) e da molte raccolte “minori” compilate tra gli anni 822 e 1350. 

Se la selezione va incontro al neofita e al curioso che desidera godere solo di un assaggio (ma comunque valido e felicemente rappresentativo) della realtà della setsuwa bugaku, scontenta invece l’integralista sostenitore dell’originalità e della completezza, non per la ovvia parzialità di riproduzione dei testi originari, ma perché il curatore precisa nell’introduzione di essere intervenuto sui testi con ritocchi, modifiche, accorpamenti nel caso dell’esistenza di più versioni.